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Commenti al testo di Rosetta Sacchi
Ognuno ha il proprio calice

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 Dedalus - 12/07/2020 21:24:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Ancora una volta il nero va sul bianco, uno status di estrema sofferenza reso simbolo, presente nel linguaggio, sviluppato in un immaginario che dà significato all’esistere. Un esistere gramo "T’appropinqui alla soglia/dell’invisibile/in ogni limite l’apogeo", sulla soglia dell’instabilità dove ogni sorriso è solo una forma di riuso psicologico, una sintonizzazione dell’essere che porta negli ultimi versi all’affermarsi di un pessimismo cosmico o, se vogliamo, leopardiano "ognuno ha il proprio calice/e addosso solo la nuda verità".